La vite, come molte altre colture, è capace di sintetizzare composti per difendersi dalle infezioni fungine, ma queste difese naturali sono insufficienti contro patogeni come peronospora, oidio e botrite. Nella viticoltura biologica, la protezione viene garantita principalmente attraverso rame e zolfo, fitosanitari che si accumulano nei suoli con gravi conseguenze ambientali, una problematica aggravata dall’aumento degli ettari vitati a conduzione biologica in Italia (da 53.000 ha nel 2011 a 109.423 ha nel 2020).